PCTO e il metodo Lepidascuola

Impresa Formativa Simulata con il metodo Lepida Scuola
Prof. Roberto Menozzi

Introduzione

I percorsi di alternanza scuola lavoro (ASL), previsti dalla normativa vigente[1] e entrati nella fase operativa dal corrente a.s. con la Legge 107/2015, hanno, tra le tante possibilità, l’utilizzo della metodologia dell’Impresa Formativa Simulata (IFS).

La metodologia dell’IFS consente l’apprendimento di processi di lavoro reali attraverso la simulazione della costituzione e gestione d’imprese virtuali assistite da aziende reali.  La simulazione d’impresa consente anche, attraverso didattiche socio-costruzioniste, di attivare, sviluppare e potenziare le competenze trasversali di cittadinanza (life skills). Affrontare in classe un progetto di simulazione d’impresa risponde alle richieste del MPI e del mondo del lavoro in termini di ASL ma anche alle richieste della Comunità Europea in termini di certificazione delle life skills. Chiara è quindi l’importanza di tali percorsi di apprendimento ma meno definita è la metodologia didattica che il CdC dovrebbe adottare nell’affrontare tali progetti. Credo sia proprio questo il punto che MPI e INDIRE non abbiano sviluppato sufficientemente all’interno della normativa e delle indicazioni prodotte. Tali carenze hanno creato confusione e disagio all’interno dei CdC che si sono trovati senza indicazioni concrete su come procedere e senza un opportuno sostegno nel corso della progettazione (tutoraggio).

Questo mio breve contributo vuole dare una risposta a queste difficoltà attraverso la proposta di un metodo di apprendimento attivo (metodo Lepida Scuola) che sto sperimentando e proponendo in corsi di formazione da oltre un decennio (www.lepidascuola.altervista.org). Il metodo Lepida Scuola si inserisce all’interno di una tipologia di didattica che viene denominata Project Based Learning (PBL): apprendimento basato su progetti. Il metodo Lepida Scuola utilizza la teoria del project management inserendola in ambienti d’apprendimento socio-costruzionisti e utilizzando in senso consapevole le nuove tecnologie. I prodotti di processo che derivano da tali attività vengono valutati attraverso strumenti di valutazione autentica (check list, performance list e rubric).

Articolo completo

[1] In Italia, l’alternanza scuola lavoro è stata introdotta come modalità di realizzazione dei percorsi del secondo ciclo e non come sistema a sé stante (art. 4 legge delega n.53/03). Successivamente, con il Decreto Legislativo n. 77 del 15 aprile del 2005, viene disciplinata quale metodologia didattica del Sistema dell’Istruzione per consentire agli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età di realizzare gli studi del secondo ciclo anche alternando periodi di studio e di lavoro. La finalità prevista è quella di motivarli e orientarli e far acquisire loro competenze spendibili nel mondo del lavoro.  L’alternanza scuola lavoro si fonda sull’intreccio tra le scelte educative della scuola, i fabbisogni professionali delle imprese del territorio, le personali esigenze formative degli studenti. Il nuovo ordinamento degli istituti tecnici, professionali e dei licei richiama l’attenzione dei docenti e dei dirigenti sull’alternanza scuola lavoro.(…) Stage, tirocini e alternanza scuola lavoro sono strumenti didattici per la realizzazione dei percorsi di studio ( D.P.R. 15  marzo 2010, n.88) (…) I percorsi (…) si sviluppano soprattutto attraverso metodologie basate su: la didattica di laboratorio, anche per valorizzare stili di apprendimento induttivi; l’orientamento progressivo, l’analisi e la soluzione dei problemi relativi al settore produttivo di riferimento; il lavoro cooperativo per progetti; la personalizzazione dei prodotti e dei servizi attraverso l’uso delle tecnologie e del pensiero creativo; la gestione di processi in contesti organizzati e l’alternanza scuola lavoro ( D.P.R. 15  marzo 2010, n.87) (…) Nell’ambito dei percorsi liceali le istituzioni scolastiche stabiliscono, a partire dal secondo biennio, (…), specifiche modalità per l’approfondimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze richieste per l’accesso ai relativi corsi di studio e per l’inserimento nel mondo del lavoro. L’approfondimento può essere realizzato anche nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro (…) nonché attraverso l’attivazione di moduli e di iniziative di studio-lavoro per progetti, di esperienze pratiche e di tirocinio ( D.P.R. 15  marzo 2010, n.89). (Fonte INVALSI)